Asia Argento, il racconto choc: “Avevo toccato il fondo, ora sono rinata”
Ospite di Silvia Toffanin, l’attrice e figlia d’arte Asia Argento ha raccontato senza filtri la sua rinascita, dopo un lungo periodo vissuto nel tunnel dell’alcool e della droga.
E’ stata un’intervista sincera e priva di retorica quella che Asia Argento ha concesso a Silvia Toffanin nel salotto di Verissimo. L’attrice e regista, figlia del maestro del brivido Dario Argento, ha ripercorso la propria vita, tra luci e (tante) ombre. Ha anche raccontato come è riuscita a superare la dipendenza da alcool e droga, gettando le basi per la propria rinascita.
L’immagine di Asia Argento è stata per anni associata d’istinto a quella di bad girl del cinema italiano. Tuttavia, è evidente che oggi sia una donna molto diversa, più matura e consapevole. A cambiarla è stata, in primis, la maternità. Asia ha due figli: Anna Lou e Nicola Giovanni. La prima è nata nel 2001 dall’unione con Morgan. Di recente, la giovane ha rilasciato un’intervista a FanPage, in cui ha raccontato la sua nuova vita. Anna Lou convive con Dora, la sua fidanzata, in un piccolo borgo. Le ragazze si mantengono con lavoretti salutari, dando ripetizioni d’inglese o consegnando pizze a domicilio. Nicola Giovanni Civetta, invece, è nato nel 2008 dall’amore tra Asia Argento e l’ex marito Michele Civetta. Il matrimonio, però, nel 2012 è giunto al capolinea.
Da più di un anno niente alcool né droga: la rinascita di Asia Argento
Nel talk show di Silvia Toffanin, la Argento è tonata con la memoria al momento peggiore della sua dipendenza, dal quale è ripartita per ricominciare da zero. “Penso che tu non mi abbia mai visto così bene” ha esordito, rivolgendosi alla conduttrice veneta.
E ancora:
Dopo la morte di mia mamma ho toccato il fondo. Alcuni periodi bevevo anche al mattino. Alcuni giorni li passavo interamente a letto con le tapparelle abbassate. I miei figli hanno visto anche questo. […] Da quel momento ho trovato la forza per andare avanti e risalire. La dipendenza è una vera e propria malattia: o ce l’hai, o non ce l’hai. Inizi con uno spinello e poi passi a droghe più pesanti. Hai l’illusione di avere il controllo, di poter bere un bicchiere come fanno gli altri, ma non è così.
Ha ricoperto un ruolo molto importante nel percorso dell’artista anche la conversione al buddismo e la scelta di seguire un’alimentazione vegetariana. “A un certo punto ho avuto un’illuminazione, dovevo salvarmi. Sono tornata nei gruppi di parola degli alcolisti anonimi, continuo a frequentarli e ogni giorno mi prometto di non bere e non usare droghe. Un giorno alla volta. Se pensi un giorno alla volta, tutto è possibile. Sono 23 mesi che non tocco alcol e droghe“.