A distanza di tempo dal suo confronto con Yulia Bruschi nella Casa del Grande Fratello (presentatosi per farsi dire in faccia che la loro storia era finita), di recente, l’ex fidanzato della gieffina, Simone Costa, è tornato a parlare della loro relazione e in particolar modo, di che cosa sarebbe successo la sera dell’11 settembre 2024, quando Yulia gli avrebbe sfregiato il viso con un bicchiere.
L’imprenditore ha rilasciato una lunga intervista a Fanpage.it affermando di volere giustizia per quanto accaduto. Ecco che cosa ha raccontato a tal proposito: “Siamo stati insieme diciamo da maggio scorso. Non voglio smentirla anche su questo aspetto, quindi va bene che dica che siamo stati insieme da maggio. Di parlare della storia d’amore non mi interessa più. 11 settembre era il suo compleanno e lo abbiamo festeggiato nel mio ristorante. Nella notte tra l’11 e il 12, intorno all’1.30, non ho ancora capito bene perché, Yulia si è isolata. Si stava innervosendo perché il giorno dopo sarebbe dovuta partire per il Grande Fratello e voleva raccontare la sua vita in tv procedendo per date ma non se le ricordava. Le ho consigliato di raccontare la verità così non avrebbe avuto problemi ma lei si è innervosita ed è uscita“.
Grande Fratello, Simone Costa racconta tutta la verità
Ha poi continuato raccontando cos’è successo nel dettaglio quella sera: “Quando l’ho seguita, Yulia ha cominciato a inveire contro la mia famiglia. Le ho tolto la sigaretta di bocca e le ho dato una leggera spinta su una spalla, dicendole di andare per la sua strada. Al che lei fa “Mi hai spinta, adesso chiamo i carabinieri”. Mi metto a ridere e le dico di chiamare chi le pare, dopodiché mi siedo e prendo il cellulare. D’un tratto, da una distanza di tre o quattro metri, mi ha lanciato un bicchiere e me lo ha spaccato in faccia, sullo zigomo. Un centimetro in più e sarei rimasto cieco. C’erano due pattuglie della polizia proprio di fronte all’ingresso del mio locale. Avevo chiesto a lei di guardare all’esterno e vedere se ci fossero la forze dell’ordine per poterle chiamare“.
E ancora: “Ero in una pozza di sangue, ne ho perso un litro e mezzo. Mi aveva aperto la faccia. È arrivata un’ambulanza e mi ha portato d’urgenza al pronto soccorso. Yulia dovevano portarla in questura per schedarla ma ho chiesto loro di non farlo e l’hanno lasciata andare. Il giorno 12, una volta uscito dal pronto soccorso, ricevo una sua telefonata in cui mi chiede di accompagnarla in questura a seguito di una convocazione. La accompagno e resto fuori ma lei mi chiama di nuovo per dirmi che l’hanno schedata. Quindi torno dentro e comincio a raccontare i fatti“.
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