Can Yaman censurato in Turchia: arriva la risposta piccata sui social

Alessandra Napoli
  • Laureata in Comunicazione, Tecnologie e Culture Digitali
  • Esperta di TV e mondo dello spettacolo
12/01/2024

Can Yaman censurato in Turchia: arriva la risposta piccata sui social

Can Yaman si è detto oltraggiato dalla censura applicata dal suo Paese, la Turchia, in merito a una scena della fiction Lux Vide Viola come il mare.

Il divo turco Can Yaman da alcune settimane si è trincerato dietro un silenzio social spiegando ai suoi fan di aver bisogno di concentrarsi in vista delle riprese imminenti di Sandokan. Alcune ore fa, però, ha pubblicato una storia per manifestare la sua delusione per una sconsiderata censura operata dalla Turchia che da poco ha acquistato i diritti di Viola come il mare.

Can Yaman, la censura in Turchia: arriva la risposta social

Can Yaman ha recentemente festeggiato il debutto della prima stagione della fiction Lux Vide Viola come il mare sulla televisione turca. L’attore ha ottenuto una sorta di rivincita in quanto ha affrontato diverse difficoltà in patria nonostante il suo talento. Il divo turco ha deciso di trasferirsi a Roma proprio per perseguire la sua carriera televisiva. Mentre la seconda stagione della fiction di Canale 5 si appresta a tornare sui nostri schermi il professionista ha condiviso una scena della prima stagione disponibile in Turchia.

All’interno della fiction Viola come il mare l’attore ha insistito per portare sullo schermo il raki, una bevanda alcolica, per rivendicare le sue origini e promuovere un prodotto che apprezza. Ciò nonostante la televisione turca ha censurato la rappresentazione della bevanda per rispettare le leggi islamiche che proibiscono la promozione di alcolici. Questa decisione ha deluso molto il divo turco che non ha tardato ad esprimere il suo disappunto online.

Nel suo commento l’attore turco ha ringraziato coloro che hanno reso possibile la rappresentazione del raki, evidenziando le differenze tra la televisione italiana e quella turca. Inoltre ha sottolineato il paradosso secondo cui se la bevanda fosse italiana sarebbe pubblicizzata e presentata al mondo intero. Con queste parole il divo ha criticato il modo in cui il suo Paese censura la cultura culinaria. Secondo il suo parere questa dovrebbe essere esaltata e non oscurata.

Vorrei ringraziare chi ci ha dato la possibilità di bere il raki censurato, che non possiamo bere alla televisione turca, alla televisione italiana e di farlo conoscere agli stranieri che purtroppo non lo conoscono. Se il raki fosse italiano lo pubblicizzerebbero ovunque e lo presenterebbero al mondo intero

Così ha scritto in una Instagram story che ha condiviso sul suo profilo. Nonostante avesse annunciato ai suoi follower che si sarebbe assentato dai social per un periodo per dedicarsi esclusivamente alle riprese della fiction Sandokan, ha sentito la necessità di togliersi qualche sassolino dalla scarpa. La sua è stata una stoccata alla sua terra madre, colpevole di censurare spesso dei contenuti.

 

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