Non è L’Arena chiude, Massimo Giletti rompe il silenzio: “Smentisco categoricamente che…”

Massimo Giletti è balzato in testa ai trend topic del momento. Questo perché, nella giornata di giovedì 13 aprile, si è diffusa la notizia della cancellazione, con effetto immediato della trasmissione Non è L’Arena, condotta su La7 dal piemontese. Nelle ultime ore, Giletti ha rotto il silenzio sulle ragioni che hanno portato a questa repentina decisione. Un modo per smentire le indiscrezioni che sono circolate con insistenza.

La rete televisiva di proprietà di Urbano Cairo ha annunciato che Non è L’Arena non andrà più in onda già da domenica 16 aprile. Massimo Giletti, tuttavia, è sotto contratto con La7 fino a giugno, pertanto rimane a disposizione dell’azienda. La decisione è stata un fulmine a ciel sereno non solo per il pubblico, ma anche per il gruppo di lavoro della trasmissione, che ha preso atto del provvedimento senza alcun preavviso.

Tra le ipotesi che spiegherebbero perché Non è L’Arena è stato sospeso, ce ne sono due più plausibili di altre. Gira voce che, a monte, ci sia l’intenzione di Massimo Giletti di tornare a lavorare per la Rai. Oppure, la mossa di LA7 potrebbe essere legata all’indagine della direzione distrettuale antimafia sulla partecipazione a Non è l’Arena di Salvatore Baiardo. L’Ansa, infine, sostiene che le problematiche potrebbero esser nate da una ‘non soddisfacente raccolta pubblicitaria del programma’.

Massimo Giletti cacciato da LA7? Il conduttore rompe il silenzio

Massimo Giletti, con una nota stampa pubblicata tramite AdnKronos, ha deciso di intervenire per mettere i puntini sulle i. La sospensione di Non è L’Arena, che il giornalista ha condotto per sei anni, non ha niente a che fare con un suo eventuale ritorno in Rai.

A proposito di presunti contatti con i dirigenti Rai relativi al mio futuro, smentisco in modo categorico di aver avuto incontri sia con dirigenti che con funzionari della televisione pubblica aventi per oggetto questo tema. Voglio che sia chiaro per il rispetto che devo ad entrambe le aziende, sia a quella per cui ho lavorato in passato, sia a quella per cui resto a disposizione oggi.