Roberto Cavalli diventa papà del sesto figlio a 82 anni

Chi è che pensa alla natalità sempre più bassa nel mondo? Sicuramente Roberto Cavalli, che ha dato il suo contributo affinché la percentuale non crolli totalmente. Il famoso stilista fiorentino, fondatore dell’omonimo brand negli anni 70, ha alle spalle una storia professionale di tutto rispetto. Nipote di un esponente dei Macchiaioli, diventa famoso negli anni ’90 e 2000 per il suo stile con stampe su pelle e tessuti con motivi animalier ispirati alla natura.

Nel 2015 però la parabola della maison inizia a decadere e si susseguono, in 4 anni, 4 diversi direttori creativi che cercano di frenare il crollo dei ricavi. Bisognerà attendere il 2019 affinché il marchio venga comprato da Vision Investments del miliardario di Dubai, Hussain Sajwani per tornare a crescere ed iniziare una nuova avventura negli hotel di lusso.

Roberto Cavalli sul sesto figlio: “L’abbiamo chiamato come mio padre”

Ad una vita professionale al massimo, Cavalli affianca anche una vita sentimentale importante. Due matrimoni e sei figli (ad oggi). Il primo matrimonio dal 1964 al 1974 è con Silvanella Giannoni da cui ha avuto i suoi figli maggiori: Tommaso e Cristiana. Nel 1978, Roberto incontra la modella austriaca Eva Duringer con cui convolerà a nozze due anni più tardi. Dalla loro unione nasceranno ben 3 figli: Robert, Rachele e Daniele. Il rapporto con Eva, con il passare degli anni passa da sentimentale a lavorativo. Infatti ancora oggi, la Duringer è direttrice creativa dei vari marchi del brand Cavalli e non sembra sia ufficialmente separata da Roberto.

Infine, 15 anni fa, Cavalli inizia la storia con l’attuale compagna la svedese Sandra Nilsson, all’epoca 23enne, che ha vinto molti premi di bellezza, tra cui donna più bella della Svezia. Nel 2015 fu lo stesso Cavalli a regalarle l’isola di Stora Rullingen, non lontano da Stoccolma, e del valore di circa 2 milioni di euro. Oggi annunciano felicemente di esser diventati genitori di un maschietto a cui hanno dato il nome di Giorgio. Cavalli ha voluto specificare che la scelta del nome è un tributo al padre, ucciso dalla Wehrmacht nel 1944, fucilato nel comune di Cavriglia quando aveva appena 2 anni.

Non ho avuto un’infanzia facile. Mio padre è stato fucilato dai tedeschi nel luglio del ‘44, in una retata a Castelnuovo dei Sabbioni. Era geometra, lavorava per una miniera del Valdarno. Io avevo due anni. Non ho parlato fino a 18. Però la vita è stata generosa con me, mi ha ricompensato di tutto.