Federica Pellegrini confessione choc: “Mi ingozzavo di cibo e poi…”

Ginevra Talocci
  • Laureata in Scienze Politiche
  • Autrice premiata agli Italian Mission Award
16/05/2023

Federica Pellegrini confessione choc: “Mi ingozzavo di cibo e poi…”

La Divina Federica Pellegrini ha deciso di vuotare il sacco e far vedere l’altra faccia della medaglia. Quella fatta di fatiche e difficoltà per raggiungere la vetta della classifica.

Appena 3 giorni dalla messa in onda dell’ultima puntata di Pechino Express, La via delle Indie che Federica Pellegrini gira già pagina con un nuovo progetto. Sebbene il programma sia stato girato lo scorso anno, i concorrenti hanno l’obbligo di mantenere le bocche cucite fino alla messa in onda della puntata finale. Un percorso, quello di Federica con il marito Matteo ‘Tato’ Giunta che è partito subito al massimo con una grande voglia di vincere. Tappa dopo tappa, hanno saputo rimediare ai malus ricevuti dagli altri concorrenti arrivando quasi sempre primi o nella top three.

Ad interrompere e spesso dar fastidio ai Novelli Sposi, ci hanno pensato i vincitori del programma, gli italoamericani formati dal giudice di Masterchef, Joe Bastianich e dallo chef Andrea Belfiore. Nonostante la sconfitta ad un passo dal titolo, Federica e Matteo sembrano averla presa sportivamente e sono già proiettati verso altre sfide. Non quelle di famiglia. Infatti, in molti chiedono quando ci sarà un bebè ad allietare la coppia ma è di quelle task da poter lasciare ancora indietro, privilegiandone altre.

Federica Pellegrini parla della bulimia: “Lo facevo sistematicamente”

Ma ora che Pechino è archiviato, è giunta l’ora di concentrarsi sul suo libro. Già perchè da oggi in libreria troveremo l’autobiografia di Federica, dal nome evocativo ‘Oro‘, pubblicata da La nave di Teseo. Se non vi dice nulla la casa editrice vi dirà qualcosa la fondatrice, Elisabetta Sgarbi, sì la sorella di Vittorio. Nel libro la Pellegrini parla della fatica, degli amori, delle sconfitte (poche) e delle vittorie (tante) dentro e fuori della vasca.

In particolare, ha svelato di essere stata anche lei, come in passato Ambra Angiolini, affetta da bulimia. Un disagio che ha avuto a 16 anni quando si era da poco trasferita a Milano ma che era un modo per mantenere la linea pur mangiando tutto quello che voleva.

Da qualche mese, poco dopo essermi trasferita a Milano, avevo cominciato a ingozzarmi di cibo. Ero capace di far fuori chili di gelato seguiti da svariate tazze di cereali una dietro l’altra. La sera, dopo aver mangiato tutto quello che potevo durante il giorno, vomitavo. Lo facevo sistematicamente, ogni sera prima di andare a dormire, quando il ricordo di tutto il cibo ingurgitato aumentava il senso di colpa. Vomitare era un po’ come ripulirsi la coscienza e anche la mia maniera di metabolizzare il dolore. Si chiama bulimia ma io non lo sapevo. La bulimia per me non era il problema, era la soluzione. Il mio modo di dimagrire senza sacrifici mangiando tutto quello che volevo.

A questo si è aggiunto il terrore per il proprio corpo, soprattutto per le spalle che riteneva fossero troppo robuste e la imbarazzavano, per cui cercava sempre di nasconderle.

Gli atleti hanno corpi fuori standard, perché il loro obiettivo non è la bellezza ma la potenza. E ogni sport pretende una disposizione di muscoli, leve, vuoti e pieni diversa. Nel nuoto vengono fuori soprattutto le spalle. E io fin da piccola avevo queste spalle larghe, robuste, che mi imbarazzavano se esposte in abiti eleganti. Cercavo di evitare canottiere, top e qualsiasi cosa le mettesse in evidenza.

Tutto cambia il 5 agosto 2006, l’ultimo giorno di gare degli Europei di Budapest, con il compimento dei 18 anni, quando inizia un percorso terapeutico e, grazie all’incontro con Giovanni Malagò, il trasferimento alla società Canottieri Aniene.

Insomma dal libro emerge una Federica che non è solo quella macchina macina gare e medaglie che vediamo in tv ma che ha un risvolto umano molto più importante e profondo. Direte, vale per tutti gli sportivi professionisti. Ma perchè la Divina, vuole essere catalogata come gli altri? Con gli anni abbiamo capito di no.

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