Alberto Angela svela il destino di SuperQuark

Ginevra Talocci
  • Laureata in Scienze Politiche
  • Autrice premiata agli Italian Mission Award
09/05/2023

Alberto Angela svela il destino di SuperQuark

Il giornalista e studioso Alberto Angela si trova ad affrontare l’eredità del padre Piero, non solo culturalmente ma anche come divulgatore scientifico in televisione.

La famiglia Angela è una delle più amate per la capacità di appassionare il pubblico parlando di storia, archeologia, scoperte scientifiche. Come il padre Piero, anche Alberto Angela, ha iniziato già da tempo la sua stessa carriera tanto da diventare anche un sex-symbol non solo culturalmente ma anche fisicamente. La passione per la paleontologia, gli studi all’estero, ne hanno fatto un degno erede del padre e tutt’oggi, a 9 mesi dalla scomparsa, è al lavoro per poter continuare nel solco già scavato. Infatti, con papà Piero, si è creato un modo nuovo di divulgare attraverso la televisione, come amava dire “ludendo docere“, cioè “insegnare divertendo”. E questa leggerezza nel raccontare storie e fatti del passato, ha dato spinta a molti dei suoi programmi come Ulisse – Il piacere della scoperta, Quark e SuperQuark. Proprio sul destino di quest’ultimo è intervenuto Alberto.

Alberto Angela svela: “Ho raccolto questa fiaccola rimasta per terra”

Ospite da Fabio Fabio a Che tempo che fa, Alberto ha raccontato di papà Piero, soprattutto negli ultimi mesi prima della morte. Una fine che purtroppo già era segnata ma che ha voluto rivelare solo a pochissimi intimi. Nemmeno i collaboratori sapevano delle sue reali condizioni di salute, ma era fortemente diviso tra la volontà di parlarne ed essere sincero con chi lo amava, e la discrezione da sempre insita in lui.

A questo si aggiunge la volontà di proseguire con il lavoro immenso creato dal padre. Una scelta non facile per Alberto che sul momento non se la sentiva di prendere le redini di SuperQuark. Poi le riflessioni sul valore intrinseco del programma, lo ha spinto a ripensarci e a confermare l’offerta ricevuta dalla Rai.

Quando è mancato mio padre non sono stato a pensare al futuro dei progetti tv in quel momento. Quando poi è arrivato il tempo di rifletterci, inizialmente volevo rifiutare l’offerta della Rai di prendere in mano la conduzione di Superquark.  Poi ho cominciato a pensare questo: è giusto che la rotta che lui ha tracciato e per cui ha lavorato per decenni si fermi qua? Lui ha lavorato decenni per giungere qui; è giusto che i ragazzi che oggi mi dicono che sono ingegneri, astronauti, imprenditori e ricercatori e che fanno quei lavori perché hanno visto i programmi di mio padre siano privati di un simile programma?

Ma prendere l’eredità di Piero, significa anche chiudere una porta. Perchè SuperQuark è una sua creatura e non può continuare senza di lui. Per questo motivo Alberto ha deciso di cambiare il nome al programma che manterrà il suo schema originale ma porterà anche novità.

Mi sono anche chiesto: è giusto che la tv italiana, Rai Uno, non abbia più un programma in prima serata di divulgazione scientifica? Mi sono detto no, ecco perché ho raccolto questa fiaccola rimasta per terra. Quindi continueremo SuperQuark, ma non lo chiameremo SuperQuark, perché quello è di papà, è il suo vestito, il suo vascello. Ho chiesto alla Rai di togliere il titolo un po’ come si ritira la maglia di un calciatore. Cambieremo titolo e continueremo sulla stessa rotta, SuperQuark c’è, il gruppo di lavoro resta quasi tutto. Porterò anche altri miei collaboratori, ci sarà una sorta di evoluzione. Cominceremo quest’estate, per me è una enorme sfida.

Rimaniamo in attesa di vedere il lavoro di Alberto convinti che sarà sempre guidato da ciò che gli ha trasmesso il suo illustrissimo padre, Piero.

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