Isola dei Famosi, Gian Maria tuona contro due ex naufraghi: “Mi aspetto delle scuse”

Ogni reality che si rispetti ha la sua polemica a posteriori. Per L’Isola dei Famosi 2023, ci ha pensato Gian Maria Sainato. L’ex naufrago ha scagliato la prima pietra durante la finale ma, nell’intervista concessa a Vanity Fair, ha rincarato la dose. Nel mirino ci sono due ex compagni d’avventura, rei di averlo preso di mira in Honduras e non solo.

Lunedì 19 giugno è andata in onda la finale dell’Isola dei Famosi 2023. In apertura di puntata, Ilary Blasi ha annunciato ai finalisti che una vecchia conoscenza, eliminata dal gioco, stava per unirsi nuovamente al gruppo (Alessandra Drusian) e li ha sfidati ad indovinare. Unico indizio, è una donna. A quel punto Mazzoli, ironicamente, ha risposto: “E’ Gian Maria“. L’ex naufrago ha reagito piccato, sfogandosi in un tweet: “Sono maschio e mi dovete dare del lui, c***o!”

Isola dei Famosi, Vladimir Luxuria e Marco Mazzoli nel mirino di Gian Maria

Calato il sipario sulla diretta, Sainato ha anche contattato privatamente l’opinionista del reality, Vladimir Luxuria, criticandola per non aver preso le sue difese. L’ex parlamentare ha risposto e condiviso gli screen della conversazione su Instagram: non è intervenuta perché il tono di Marco era palesemente scherzoso e non si riferiva all’orientamento sessuale del ventottenne, bensì alla scarsità di indizi forniti dalla conduttrice.

Anche Mazzoli, ai microfoni di Leggo, ha commentato le accuse dell’ex compagno d’avventura. Il vincitore aveva già sottolineato, tra le pagine del Corriere della Sera, che il giovane ha cercato di far passare sia lui che Paolo Noise per omofobi. E l’ha ribadito: “Gian Maria è un attore di telenovela di pessime qualità che ha provato a farmi passare per bullo e omofobo. Lui si è dichiarato bisessuale, “femminiell”, non c’è mai stato l’intento di offendere la sua sessualità. Anche perché io mi sono affezionato a Cecchi Paone e Simone, ho costruito una suite per fargli fare l’amore. L’omofobia è la cosa più lontana da me. Usare questa cosa per cercare notorietà la trovo la cosa più squallida del mondo”.

Gian Maria attacca Mazzoli e Noise: “Preso di mira sin dall’inizio”

Raggiunto da Vanity Fair, Gian Maria Sainato ha ripercorso la sua esperienza all’Isola dei Famosi. Entrare in gioco in corsa, alla terza puntata, non lo ha a suo dire aiutato ad integrarsi. Al contrario, si è sentito ‘l’ultimo arrivato’ fino alla fine. Poi, ha confessato che Marco Mazzoli e Paolo Noise, in Honduras, lo hanno ripetutamente preso in giro, facendolo rimanere molto male.

Erano nervosi perché volevano uscire, e si sfogavano con me. Facevano battutine sulla mia sessualità. Loro si giustificavano dicendo che di battutine del genere le facevano da sempre ma io, avendo vissuto l’omofobia ai tempi della scuola, l’ho presa male: quelle battute hanno riaperto delle ferite mai guarite. Mi chiamavano ”femminiello”, sfottevano il fatto che fossi bisessuale, mi dicevano che quasi sicuramente preferivo gli uomini.

Le insistenti prese in giro dei conduttori de Lo Zoo di 105 hanno risvegliato nell’ex naufrago traumi pregressi, così ha chiesto loro di smetterla di toccare quel tasto. “All’inizio mi hanno abbracciato per chiedermi scusa – ha continuato Gian Maria – ma poi, temendo che questo li facesse uscire male in trasmissione, hanno cambiato atteggiamento. Marco dice ora che io volevo farlo sembrare omofobo, ma io non invento le cose: ci sono le registrazioni“.

Sainato ha aggiunto di non aver mai parlato, durante le puntate, del suo stato d’animo proprio perché Mazzoli e Noise gli hanno chiesto scusa e lui, che non pensa che i due siano omofobi, ha creduto alla loro buona fede. “Mi avevano promesso che non lo avrebbero rifatto e io ho creduto alle loro parole ma purtroppo non è stato così, visto che qualche settimana dopo la storia si è ripetuta”.

L’ex volto di Riccanza ha confessato di aspettarsi delle scuse sincere da parte di Marco: “Se una persona si sente offesa e umiliata dalla sua comicità penso che sia sacrosanto dire stop. […] Se si scusasse, sarebbe un atto di consapevolezza oltre che un giusto messaggio per il mese del pride”.