Gf Vip, Ginevra Lamborghini retroscena del passato: “Da bambina avrei voluto che…”

L’ex concorrente della settima edizione del Gf Vip Ginevra Lamborghini di recente ha rilasciato un’intervista a Novella 2000. Qui ha parlato della sua carriera da cantante e del suo passato, in particolar modo dell’impatto che la separazione dei suoi genitori ha avuto sulla sua vita.

A tal proposito, ha così dichiarato: “Non avevo ancora dato voce alla mia parte artistica più profonda, che ad un certo punto ha bussato per uscire. Per fare musica ho attinto ad eventi dolorosi del mio passato, essere cresciuta in una famiglia disfunzionale ha fatto si che ne abbia vissuti tanti. Da bambina avrei voluto che tra me e miei genitori ci fosse più dialogo, ma quello che non ci siamo detti sta defluendo nell’arte. Il mio primo singolo, Isola Grattacielo, è molto autobiografico. Per la primavera prossima ho in serbo una sorpresa, non aggiungo altro“.

Gf Vip, Ginevra Lamborghini retroscena del passato

Ha poi continuato: “In famiglia ho capito che ero io a non sentirmi ascoltata. La separazione dei miei genitori in un periodo delicato come l’adolescenza, ha fatto nascere in me forti insicurezze. Sono sempre stata la ribelle di casa, ma forse la mia esuberanza schermava una fragilità che adesso, facendo musica, ho deciso di esibire. Non mi vergogno più del mio dolore. Scoprire che la mia famiglia non era quella del “Mulino Bianco”, come i miei genitori avevano provato a farmi credere, mi rese disillusa. Fu come destarsi bruscamente da un sogno. Oggi in quel sogno mi piacerebbe tornarci e trasformarlo in realtà diventando mamma. Vorrei avere tanti figli e difendere in loro l’incanto della fanciullezza. Io con il mio passato ho dovuto fare pace, loro non dovrebbero neppure litigarci. Si guarda all’infanzia come la fase più spensierata della vita, ma se io penso a me a quell’età mi vedo tormentata, malinconica, triste, arrabbiata. Emozioni che incanalando nell’arte, una medicina“.

L’ex gieffina ha poi parlato del suo rapporto con i social: “Mi piacciono, pur essendo “luoghi” pericolosi, in cui se non hai spalle forti ti fai male. Le mie sono robuste, incrollabili, almeno da quando sono un personaggio pubblico, quindi bersaglio sia di ammirazione che di odio. Ai commenti spiegati soprattutto se fini a se stessi do il valore che meritano, però dispiace pensare che ci sia gente capace di partorirli. L’aspettativa è di trovare persone che mettano un cerotto sulle tue ferite e invece capita di imbattersi in chi ci affonda il coltello. La parola può essere una carezza, perché farne violenza?“.

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