Intervista Esclusiva a Ludovica Cutuli: “Per me la bellezza è imperfezione”

Francesca Simone
  • Esperta in soap e gossip
  • Laureata in Letteratura e Filologia Moderna
27/05/2024

Intervista Esclusiva a Ludovica Cutuli: “Per me la bellezza è imperfezione”

Ludovica Cutuli, finalista di Miss Italia ed attrice, si è raccontata ai nostri microfoni. Ecco che cosa ci ha rivelato di se stessa e del suo percorso professionale.

Oggi la vediamo su Rai 3, nella trasmissione condotta da Piero Chiambretti, “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”, ma lei ha tutta l’aria di chi non si lascia turbare o spaventare da niente e da nessuno: Ludovica Cutuli ha le idee ben chiare su ciò che vuole, e la forza d’animo di chi sa trovare il lato positivo anche nelle situazioni negative. Dinamica, determinata e romantica, ecco come si definisce la finalista di Miss Italia ed attrice, ed ecco che cos’altro ci ha svelato Ludovica Cutuli nel corso dell’intervista che le abbiamo fatto.

Ludovica Cutuli: “Ammiro molto Piero Chiambretti”

Che bambina e che adolescente sei stata?

Ho avuto una bella infanzia, non mi è mai mancato niente, non mi è mai mancato l’amore da parte della mia famiglia. Sono sempre stata una bambina dinamica: a un anno non sapevo parlare, eppure ballavo. Il ballo, l’arte in generale, hanno sempre fatto parte di me! Sono stata un’adolescente ribelle: magari scappavo di casa – per poi rientrare la sera stessa – per delle piccole litigate con i genitori. E sono sempre stata determinata. Queste di base sono le caratteristiche che ho anche ora, e con l’esperienza si sono un po’ perfezionate.

Quali aggettivi useresti per far capire al meglio a chi non ti conosce chi sei davvero?

Mi piace descrivermi come una persona intesa. Mi piace questo aggettivo. Ogni cosa che faccio nella mia vita, devo farla con grande intensità, cioè devo farla bene. Sono determinata: quando mi prefiggo un obiettivo, lo devo raggiungere. Poi mi piace mettermi sempre in gioco. Ogni opportunità che mi si presenta la colgo per arricchire il bagaglio delle mie esperienze. E sono una romanticona, mi piace romanticizzare la mia vita.

Nel 2021 frequentavi l’università, ma sei anche approdata a Miss Italia; com’è stato conciliare questi due percorsi?

Mi ricordo che era estate, mi trovavo in Sicilia, e per caso ho trovato l’annuncio delle selezioni di Miss Italia e mi sono subito messa in gioco. Era il 2021, frequentavo il secondo anno di università, ma non ho mai avuto problemi: davo gli esami in tempo, riuscivo a gestire bene tutti i miei impegni. Quando sono arrivata in finale, tra sponsor e progetti vari, mi sono dovuta organizzare ancora meglio, però è stata un’esperienza che ho vissuto con tranquillità. Poi l’esperienza di Miss Italia in sé per sé, visto che era il 2021, a causa del Covid, è stata un po’ traumatizzante; ma mi porto nel cuore quel percorso. Lì ho anche avuto l’occasione di conoscere Elisabetta Franchi e ho fatto uno shooting con lei. Insomma, ho preso tutto quello che quell’esperienza mi poteva dare.

Oggi si parla molto del “mito della perfezione estetica”, soprattutto con il prendere sempre più piede della chirurgia e dei social; tu che rapporto hai con la bellezza?

Per me la bellezza è la totalità. Non c’è un canone. Per ma la bellezza è imperfezione. Non sono contro la chirurgia, ognuno può fare ciò che vuole: il corpo è nostro e il corpo è arte. Io però mi sono sempre preservata. C’è stato un percorso di consapevolezza personale. Da adolescente avevo un po’ di complessi, forse purtroppo – o per fortuna, perché mi hanno fatto crescere – alimentati dal contesto; non ero come sono adesso, nella fase della pubertà. Sono stata un po’ “bullizzata”, quindi non vivevo troppo bene il rapporto con il mio corpo. Poi sono cresciuta, e mi sono detta che le persone dovevano apprezzarmi per come sono io, e che in primis io dovevo stare bene con me stessa per come sono. Dopotutto, ho sempre pensato di mettere la bellezza esteriore al secondo piano; voglio farmi conoscere per il mio carattere, per i miei obiettivi, per la mia professione.

Hai anche ottenuto qualche piccolo ruolo in serie TV e film; come sono state le tue esperienze attoriali?

Ho fatto la gavetta. Ho iniziato a fare l’assistente di produzione, lavoravo dietro le quinte, però mi sono subito innamorata di quel mondo. Il set ti fa vivere in un’altra realtà: lo spazio ed il tempo cambiano. Ero dietro le quinte, ma pensavo sarebbe stato bello anche stare davanti la telecamera. Da cosa nasce cosa: ho conosciuto persone, mi sono informata, e alla fine ho fatto la controfigura a Deva Cassel nella serie TV “Il Gattopardo”. Ho avuto la fortuna di essere presa anche per una piccola parte in un dialogo con un’altra delle attrici principali, Benedetta Porcaroli. Le cose succedono così, per caso: dovevo dire una frase in siciliano, e mi è stato detto che andavo bene. Da lì ho capito che volevo continuare su questa strada. A febbraio ho fatto l’ultimo film, una piccola produzione romana, “Dedalus”. Ho girato qualche scena e mi è piaciuta reinventarmi. Ne “Il Gattopardo” ero una suora, una novizia, qui una fashion blogger.

E adesso sei su Rai 3 con “Donne sull’orlo di una crisi di nervi”, programma condotto da Piero Chiambretti; che cosa ci racconti al riguardo?

Questa è la mia prima esperienza in televisione, non conoscevo né tempi né linguaggio; è stata una vera e propria sfida con me stessa. Mi sta piacendo lavorare con Piero Chiambretti, da lui c’è tanto da imparare, e di lui ammiro la passione che ha: gli brillano gli occhi quando parla della trasmissione. Anche io spero di non perdere mia l’amore per questo mestiere.

Che cosa ti auguri per il tuo futuro?

Vorrei continuare su questa strada. Mi piace avere tutti questi stimoli. Vorrei fare quante più esperienze professionali possibili, esplorare sempre più questo mondo, anche per esplorarmi. Perché, a parer mio, l’attrice, per riuscire a trasmettere emozioni, deve avere anzitutto consapevolezza, deve anzitutto conoscersi a fondo.

C’è qualcosa che non ti ho chiesto e di cui ti piacerebbe parlare?

Ho dei valori importanti, in primis la famiglia. Per me la vita deve essere fatta d’amore, per la propria professione ma anche e soprattutto per chi ti circonda. La mia famiglia mi ha sempre dato tutto, mi ha sempre supportata. Nei momenti difficili ci sono sempre stati. E io mi sono sempre voluta rendere indipendente per poterli aiutare a mia volta. Come ho detto, romanticizzo la mia vita: la mia vita deve essere fatta di questo, di amore per il mio lavoro e per la mia famiglia.

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