One Direction a X Factor 7 e sulla copertina di Vanity Fair Italia

Domani sbarcheranno al Mediolanum Forum di Milano e oggi sono in edicola.
Belli, bravi e amati dal pubblico di tutto il mondo. Stiamo ovviamente parlando degli One Direction e se siete così limitati da definirli boyband, sappiate che vi state sbagliando di grosso perché loro, hanno tante cose da dire e soprattutto tanto da dimostrare. La loro vita è perennemente sotto i riflettori, durante i live si cimentano anche nella danza e in Midnight Memories, il loro ultimo album, hanno sfatato ogni mito.
Gli One Direction oltre ad essere belli e dei perfetti animali da palcoscenico da dare in pasto alle ragazzine urlanti, sono anche bravi e come se non bastasse si sono cimentati nella stesura di alcune canzoni e come ha detto Louis:
“Alcune canzoni del nuovo album le abbiamo scritte noi e questo ci ha liberato dal complesso di non meritarci quello che abbiamo”.
Nella lunga intervista a Vanity Fair, gli One Direction si sono raccontati e hanno raccontato la loro vita. Il numero del settimanale è arrivato oggi in edicola, proprio nel giorno della vigilia dell’arrivo dei cinque ragazzi alla finale di X Factor Italia, talent che li ha lanciati e che li ha legati indissolubilmente al creatore, Simon Cowell.
Il successo ha cambiato radicalmente la vita di ogni singolo componente della band, Liam per esempio racconta:
“Riesco a descriverlo solo con una parola: surreale. Una cosa simile noi non ce l’eravamo mai immaginata. È difficilissimo trovare un attimo libero e quando lo troviamo dobbiamo uscire camuffati con cappello e occhiali. Non sempre basta.”.
Fama, successo e probabilmente anche mancanza di privacy; in tal proposito Louis racconta un sogno che coltiva, racconta ciò che realmente vorrebbe fare:
“Vuole la ‘vera’ verità? Starmene seduto nel giardino di casa con la mia fidanzata, appena svegli, e bere con lei una tazza di tè in tranquillità”.
E del successo e di ciò che ne è stata la naturale conseguenza parla anche Zayn:
“Siamo molto cambiati. L’inizio è stato difficile. Ci siamo trovati sbattuti dentro a una storia più grande di noi. Non eravamo pronti, non erano pronte le nostre mamme a vederci andar via di casa. Nessuno di noi sapeva che cosa stava facendo”.
A rincarare la dose ci pensa Niall:
“In effetti, siamo ragazzini. Chi sa trovare la cosa giusta da dire di volta in volta? Ora sono diventato bravo a far conversazione: in questo mondo devi crescere in fretta”.
In tantissimi hanno definito gli One Direction come i Beatles 2.0: belli, inglesi (anche irlandesi), amati dalla ragazze e capaci di registrare il tutto esaurito praticamente ovunque. A chiarire una volta per tutte ci pensa Harry:
“Abbiamo visto il filmato del loro arrivo negli Stati Uniti. A essere sinceri, accadde a loro quello che sarebbe successo a noi, cinquant’anni dopo: quel mare di ragazze, la frenesia. Nessuno di noi osa nemmeno pensare di essere al loro livello, dal punto di vista musicale: saremmo stupidi”.