Caparezza smette di fare musica: il motivo è molto serio

Ginevra Talocci
  • Laureata in Scienze Politiche
  • Autrice premiata agli Italian Mission Award
26/06/2022

Caparezza smette di fare musica: il motivo è molto serio

A 48 anni, Michele Salvemini, in arte Caparezza ha raccontato del suo disturbo uditivo: l’acufene. Dopo quasi sette anni di lotte, ha deciso di arrendersi e di lasciare, momentaneamente la musica per dedicarsi a un progetto che ha in mente sin da bambino: essere un fumettista.

Caparezza, all’anagrafe Michele Salvemini, decide di uscire dal tunnel del divertimento. Il cantante molfettano in una intervista al Resto del Carlino, ha annunciato il prossimo ritiro. Non perchè i numeri non ci siano. Caparezza ha dalla sua 10 album in circa 26 anni di attività, da quando firmava con lo pseudonimo di Mikimix. Il problema nasce dal disturbo che lo sta affliggendo dal 2015: l’acufene. Di solito si presenta come un fischio, un ronzio, uno suono comunque acuto, che l’orecchio percepisce anche quando non ce ne sono nella realtà. Questo porta anche a interferire con il sonno e con tutte le attività quotidiane. Dopo anni di lotta, il rapper ha dovuto cedere ma solo momentaneamente.

Caparezza conferma: “Faccio questi venti concerti e mi fermo. Non posso rischiare troppo.”

Nell’intervista rilasciata venerdì al Resto del Carlino, Caparezza spiega com’è giunto alla sua decisione:

Faccio questi venti concerti e mi fermo. Non posso rischiare troppo. Soffrendo di acufene e ipoacusia non posso più fare lunghi giri di concerti come accadeva in passato. In questi sette anni di difficoltà ho incontrato tanti colleghi che m’hanno detto senti questo, fatti vedere da quello, io l’ho fatto ma non è cambiato alcunché. Così ho smesso di cercare cure miracolose per il mio deficit uditivo.

Lì per lì, quando ho scoperto di non poter più ascoltare la musica in cuffia, sono andato in crisi, pensando al mio corpo come a una prigione. Così ho provato di tutto, pillole, iniezioni, psicoterapia, ma alla fine ho capito che dovrò semplicemente tenermelo e magari pensare ad altro, distrarmi.

Ma l’allontanamento dalla musica è solo momentaneo, mentre è tornata preponderante in Michele una passione che aveva fin dal liceo: essere un fumettista.

Ho riacceso anche la passione mai sopita per il mondo dei fumetti. Ho seguito un corso di sceneggiatura che un giorno potrebbe dare i suoi frutti, se non in un volume grafico vero e proprio, magari in un lavoro musicale legato al pianeta della striscia disegnata.

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