Belèn Rodriguez, un noto giornalista stronca Stefano De Martino
La scelta della Rai di puntare su Stefano De Martino per ben 4 programmi da Giugno 2022 a primavera 2023 è sicuramente un grosso azzardo. Non tutti però sono d’accordo con questa scelta, infatti, Alessandro Cecchi Paone solleva dubbi sulla capacità di reggere lo schermo dell’ex ballerino.
Che sia il momento d’oro di Stefano De Martino è più che lampante. Stavolta però ha raggiunto determinate vette non per i suoi gossip con l’ex moglie Belèn Rodriguez ma per le sue capacità. Infatti, già da quattro anni, l’ex ballerino di Amici di Maria De Filippi è passato dall’essere semplice opionista o giudice di un programma a condurlo direttamente. Ovviamente stiamo parlando di piccoli programmi anche in seconda serata ma ugualmente ha iniziato a “farsi le ossa”. Così anno dopo anno, si sta aprendo una strada come possibile erede di grandi nomi tanto che lo stesso Paolo Bonolis in una recente intervista ha apprezzato il suo lavoro.
Questa stessa visione è condivisa dai piani alti della Rai. A dimostrazione di ciò è stata la presentazione del palinsesto autunnale che lo vede protagonista con un poker di programmi. Il primo ed attualmente in fase di registrazione per le piazze di Roma, Rimini e Trieste, è il Tim Summer Music in co-conduzione con l’attrice Andrea Delogu. Poi ritornerà sia a Bar Stella che a Stasera tutto è possibile. La novità rappresenta un programma musicale importato d’oltreoceano e dal titolo Sing Sing Sing.
Belèn Rodriguez, Stefano Martino deve stare attento: “la sovraesposizione non perdona”
Nella rubrica a sua firma sulla rivista Nuovo Tv, Alessandro Cecchi Paone risponde alla riflessione di un lettore che vede De Martino molto sopravvalutato come conduttore. Come sempre il giornalista non le manda a dire ed avverte: troppo e subito potrebbe essere controproducente. A meno che non sia un grande come Pippo Baudo o Barbara D’Urso.
Vedremo presto se si tratta di indubbio valore destinato a durare. La sovraesposizione non perdona quasi nessuno. Solo i grandissimi talenti con Baudo o D’Urso. È l’occasione della vita ma attenzione a farsi dare programmi giusti e squadre solidissime di collaboratori. Nessuno arriva al successo né lo consolida solo con il talento personale.