Caso Woody Allen, secondo Cate Blanchett “I social media non sono un tribunale”
Cate Blanchett, Oscar per Blue Jasmine di Woody Allen, interviene alla fine sulle accuse al regista. Riepiloghiamo il caso: Allen fu accusato 25 anni…
Cate Blanchett, Oscar per Blue Jasmine di Woody Allen, interviene alla fine sulle accuse al regista. Riepiloghiamo il caso: Allen fu accusato 25 anni fa da Mia Farrow di abusi sessuali sulla figlia adottiva Dylan, all’epoca di sette anni. Dopo indagini e perizie fu convenuto che la violenza non c’era stata. Dopo una nuova intervista a Dylan e sull’onda del movimento #MeToo, molti attori si sono affrettati a prendere le distanze da Allen. Tra le poche eccezioni in sua difesa si segnalano solo Alec Baldwin e Diane Keaton.
Ospite del talk show Amanpour sulla CNN, la Blanchett ha prima negato di essere stata a conoscenza della faccenda quando ha lavorato con Allen: cosa difficile da credere, perché se ne discusse parecchio nel ’93. Quel che dice dopo però è facilmente condivisibile e piuttosto saggio.
Se le accuse devono essere riesaminate e, a quel che ne so, c’è già stato un passaggio legale, io ho fiducia totale nella giustizia e nella necessità di precedenti legali. Se il caso dev’essere riaperto, sono a favore della cosa. I social sono ottimi per puntare i riflettori sulle questioni, però non sono giuria e giudice. Queste cose per me devono andare in tribunale: se ci sono stati abusi, allora la persona verrà processata, così chi non vive nello sbrilluccicante mondo del cinema in cui vivo io si potrà difendere con quel precedente legale.