Ciclismo, Erik Zabel usò doping

L’ex sprinter tedesco confessa che fece uso di sostanze illecite dal 1996 al 2004
Non accenna a fermarsi lo scandalo doping che sta travolgendo il mondo dello sport e in particolare il ciclismo.
L’ultima dichiarazione shock è quella del tedesco Erik Zabel, ex velocista, vincitore di oltre duecento corse in carriera, che ha confessato in un’intervista al “Suddeutsche Zeitung“, di essere ricorso a Epo, cortisone e trasfusioni dal 1996 al 2004.
“Nel 2003 mi sono sottoposto a una re-infusione prima del Tour de France“, ha ammesso Zabel, vincitore per sei volte consecutive, dal 1996 al 2001, della maglia verde al Tour de France.
Questa confessione giunge a pochi giorni di distanza dalla relazione stilata sull’efficacia della lotta al doping, presentata dalla commissione d’inchiesta del senato francese.
Nell’ambito di questa relazione è emerso che Zabel, insieme a Mario Cipollini, era risultato positivo ad alcuni test sull’Epo durante il Tour de France del 1998.
In passato lo stesso Zabel aveva già ammesso di aver fatto ricorso a sostanze illecite, ma solo per un breve periodo, nel 2007: “Volevo innanzitutto mantenere la mia vita da sogno, quella da ciclista professionista – ha spiegato l’ex velocista motivando il ricorso al doping -. Amavo così tanto quello che facevo, le corse, i viaggi. Il mio egoismo è stato semplicemente più forte“.
Parole che continuano a minare la credibilità del ciclismo. (m.t.)