Secessione e Avanguardia

Alla Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma
Siamo negli anni tra l’Impressionismo, la nascita del colore a tubetto e la Prima Guerra Mondiale; gli anni in cui, dopo la nascita ufficiale della fotografia nel 1839, l’arte contemporanea deve elaborare e metabolizzare la nuova invenzione della scrittura con la luce, e laddove il pittore migliore era quello che sapeva riprodurre al meglio la realtà, con l’avvento della fotografia, l’arte contemporanea comincia a sentirsi in parte svincolata dalla funzione di documentazione e testimonianza.

Ed è così, che in questo rapporto Io-Mondo, dove l’Io è l’artista, e il mondo, la realtà da riprodurre, l’attenzione si sposta sempre di più sull’Io e sui sentimenti e le emozioni che vive l’artista, nella sua traduzione e interpretazione del mondo.

Complice anche la nascita della Psicanalisi, che lavorerà nella direzione dell’analisi dell’Io interiore, anche l’arte contemporanea sentirà sempre di più l’esigenza di esprimere le sensazioni e i pensieri dell’artista.

Non è più necessario riprodurre fedelmente la realtà, la si può finalmente reinterpretare, anche cercando nuovi modalità espressive di linguaggio; si assiste così alla nascita delle avanguardie: come era già avvenuto a Berlino, Monaco e Vienna e in altri centri europei, gruppi di artisti italiani giovani e meno giovani sceglievano di associarsi nel comune segno della Secessione, fino alla Mostra dei Rifiutati a Roma, organizzata nel 1905 da Boccioni e Severini.

Futurismo, Secessione Romana, Interventismo e avanguardie, un susseguirsi di ricerche e movimenti artistici che raccontano un momento di particolare fervore innovativo nella cultura artistica europea e italiana.

Il percorso espositivo, a cura di Stefania Frezzotti, si snoda tra gli artisti più rappresentativi della Secessione di Monaco, come Franz von Stuck, accanto ai protagonisti della Secessione Viennese, guidata nel 1987 da Gustav Klimt e Egon Schiele, che proponevano il distacco dalle istituzioni ufficiali dell’arte, dalle accademie e dai loro circuiti espositivi.

La mostra prosegue poi con i nomi più celebri del Futurismo, Balla, Boccioni, Carlo Carrà, Filippo Tommaso Marinetti, Gino Severini, per concludersi con gli artisti che hanno chiuso questo periodo di sperimentazione e attraverso il periodo di Ritorno all’ordine: dopo le brutture della prima guerra mondiale, gli artisti europei hanno sentito la necessità di ritornare alla figurazione classica e recuperare i valori iconografici tradizionali.

Chiudono così il percorso espositivo pittori del calibro di Giorgio De Chirico, Felice Casorati, Mario Sironi e Giorgio Morandi, accanto ai protagonisti della scultura europea, come Arturo Martini, Medardo Rosso, Adolfo Wildt.

info
Secessione e Avanguardia
Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma
31 ottobre 2014 – 15 febbraio 2015

Raffaella Ferrari